La filosofia

Senza fine e per sempre
Lesse la domanda prima che la facessi, come una madre con lo sguardo il suo bambino, mi accarezzò la guancia e rispose. – Allontanati da lui, per un certo tempo, non troppo lungo né troppo breve, il giusto. Se non lo ami,
ti resterà il suo profumo, un alito dolce che svanirà nel tempo. Se lo ami, sentirai ovunque il suo odore, comincerai ad ascoltarlo e anche a vederlo, quell’odore, tutto intorno a te ne sarà impregnato, senza fine e per sempre.
 
L’occasione di essere se stessi

Non sei sbagliato tu, sono sbagliati loro e tutti quelli che continuano a desiderarti diverso da quello che sei. Hai provato a fottertene? Dei loro giudizi intendo. L’unico giudizio che conta e quello che tu hai su di te. Solo se ti rispetti potrai convincerli a stimarti e solo se ti ami potrai convincere qualcuno ad amarti. Sei solo? Certo, se sei il primo a sfuggire da te stesso, perché mai gli altri dovrebbero fare diversamente? Cercati, trovati e amati, amati e…. amati”.

All’ombra del tuo riflesso

Se non sei contento della tua vita, di ciò che sei, allora prova ad immaginare come la vorresti, prova a desiderare di essere quello che vorresti essere, fai pure, anzi, continua a farlo. Vorrà dire che passerai il resto dei tuoi giorni all’ombra del tuo riflesso, inseguendo chi non sei e vestendoti di qualcun altro.

Sei una splendida mela intera
Ci hanno inculcato che esiste l’anima gemella, ma spesso non siamo in grado neppure di trovare la nostra di anima. Ci hanno inculcato che siamo una “mezza mela” e per essere felici abbiamo bisogno dell’altra metà, in verità impieghiamo tutta la vita per trovare noi stessi.  Se ami te stessa riesci ad amare anche gli altri, perché sei già una splendida mela intera che non ha bisogno di mele a metà, ma di altre meravigliose mele intere come te.

 

 

Possono succedermi solo cose meravigliose.
Ogni tanto vado controcorrente. Decido di non fare ma di far succedere, di non pensare ma di sentire, di non immaginare ma di percepire. Non dico di riuscirci sempre, ma quando ci riesco, beh, quando ci riesco è meraviglioso.
Mentre aspetto che le cose succedano, non penso a ciò che potrebbe succedere, perché se lo facessi rischierei di rovinare tutto. Allora, allora provo il sentire e talvolta il percepire e aspetto che le cose succedano. Non c’è cosa più difficile. Sì, difficile, perché non sono abituato a farlo e perché nessuno mi ha detto come si fa. Poi, quando l’ho fatto, nessuno mi ha detto che sono stato bravo. Si è trattato di un riconoscimento interiore, indipendente dagli altri. Nessuno può giudicare qualcosa che non ho fatto, nessuno tranne me. Certo, perché se provo gioia vuol dire che ho fatto bene; o meglio, non fatto, ma fatto succedere qualcosa di bello. Se provo tristezza? Beh, se provo tristezza vuol dire che ho sbagliato qualcosa; sì, perché di una cosa sono certo: possono succedermi solo cose meravigliose.

Dipende solo da noi.
Ciò che serve lo abbiamo già, tutto dipende dall’utilizzo che ne facciamo.
Abbiamo mani per avere e anche per dare, un cuore per odiare e per amare, voce per parlare e anche per cantare, occhi per vedere e per indicare, un sorriso per schernire e anche per ospitare, memoria per ricordare e per perdonare, lacrime per penare e anche per gioire, un sogno per sognare e per concretizzare, un lavoro per guadagnare e per servire, una croce per pregare e per sentire, una colpa da espiare e per capire, un errore per cadere e anche per cambiare… una vita per campare e anche per volare.

Nulla è impossibile.
Difficile è confessare di aver sbagliato, difficile è ammettere di non aver ragione, difficile e rinunciare a qualcosa che ci eravamo illusi di poter avere, difficile è affidarsi davvero, difficile è rinunciare, difficile è tornare indietro, difficile è guardare avanti, difficile è piangere senza odiare, difficile è ridere senza schernire, difficile è amare, difficile è essere amati, difficile è dire cose difficili, difficile è fare cose semplici, difficile è stupirsi, difficile è amarsi, difficile è trovarsi. Difficile, ma non impossibile se sono con Te.

Il muro tra anime e chiesa.
Il peccato originale della chiesa è stato quello di occuparsi del potere allontanandosi dalle persone. Il mancato distacco dalla politica, dalla ricchezza, dall’ostentazione, dei suoi più alti vertici, ha eretto un muro invalicabile tra sé e le anime delle persone. L’unico modo per abbattere questo muro è quello di smantellare le posizioni di privilegio, di rinunciare alle ricchezze accumulate e di riconoscersi nel ruolo di guida dell’intangibile.

La metamorfosi del denaro. 1° parte.
L’uomo non è stato in grado di  gestire il denaro. Da semplice strumento di negoziazione è divenuto la causa delle sue sventure. Esso ha generato onnipotenza, egoismo, prepotenza, distacco, odio, ostentazione.  Anziché strumento di scambio e condivisione, è divenuto strumento di divisione e distinzione. Tutti lo desiderano. Chi non ne ha lo desidera per sopravvivere, chi ne ha poco lo brama per vivere meglio e chi ne ha tanto ne vorrebbe avere ancora di più per ostentare. Oggi poi, il denaro ha compiuto la sua metamorfosi, ma non in meglio come avviene per la natura, basti pensare alle farfalle, il denaro si è trasformato in finanza e quindi da strumento di ricchezza a strumento di potere. Si, perché la finanza ha la stessa funzione degli armamenti e può essere usata contro gli altri. La finanza è letale.  Così ci ritroviamo a nostra insaputa in guerra, solo che al posto delle bombe abbiamo i default e al posto di morti e feriti abbiamo crisi e recessioni che producono piaghe sociali e olocausti di entusiasmo… e vivere senza entusiasmo è pari a morire.